Rosetta si prepara all’accometaggio; a sorpresa, torna anche Philae

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La sonda Rosetta ha finalmente trovato il lander scomparso sulla cometa Gerasimenko, dopo due anni di ricerche. Il 30 settembre, atterrerà a sua volta sull’asteroide.

Il fortunato ritrovamento ha già fatto il giro del mondo; Dopo due anni di silenzio e ricerche, Rosetta ha finalmente individuato il piccolo lander Philae, incastrato in un crepaccio. Una notizia che l’ESA accoglie con entusiasmo. Philae, infatti, era atterrato sulla cometa 67P/Churyumov–Gerasimenko nel 2014, entrando nella storia come il primo manufatto umano a toccare il suolo di una cometa.

Le attività erano subito cominciate: armato di minitrivelle e fotocamera, il lander aveva regalato all’ESA bellissime immagini della superficie del corpo celeste. Dopo tre intensi giorni, però, la batteria primaria si è scaricata, lasciando Philae in uno stato di ibernazione. Il compito di studiare la cometa, da quel momento, è ricaduto interamente sulla sonda Rosetta; il satellite non si è limitato a scattare foto, ma ha anche effettuato accurate analisi chimiche, che hanno riservato non poche sorprese. Nel corso di questo incessante lavoro, attraverso Rosetta gli ingegneri dell’ESA hanno anche cercato tracce di Philae. E sono stati premiati, giusto prima dell’inizio della fase conclusiva della spedizione; ritrovare il lander era importante per avere dati aggiuntivi sulla cometa: anche se il macchinario non può più comunicare con Rosetta, occorreva capire da dove aveva scattato le prime foto, per integrare le immagini ai dati del terreno.

Ora che le informazioni ci sono, l’Agenzia Spaziale Europea si prepara per l’ultima, spettacolare serie di rilevamenti: il 30 settembre, sarà la stessa Rosetta a discendere sulla cometa Gerasimenko; dovrà raccogliere dati al di sotto della superficie, vicino al cuore della cometa. Cos’altro sarà in grado di scoprire?

La missione di Rosetta, oltre ad essere la prima nel suo genere, ha messo grandemente in luce la competenza europea (e italiana) in ambito aerospaziale; la sonda, infatti, è stata realizzata con il contributo di Francia, Germania e Italia. Il suo percorso è stato guidato dal centro osservazioni di Darmstadt, in Germania, in una missione durata complessivamente 12 anni.

Chiara Tremaroli